Elisa per "Cinquegiorni".

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Francesco++
view post Posted on 24/1/2012, 00:06




Da oggi, 24 gennaio 2012, comincia la collaborazione che vedrà Elisa scrivere ogni martedì per per il quotidiano freepress "Cinquegiorni", distribuito in versione cartacea a Roma e Milano e su internet al sito www.cinquegiorni.it/

Complimenti al giornale, brava Elisa e in bocca al lupo per questa nuova avventura. :D
 
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Francesco++
view post Posted on 25/1/2012, 23:56




Il primo articolo di Elisa!
www.cinquegiorni.it/news.asp?id=6413
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PER ELISA - La tragedia-reality con la Concordia sullo sfondo

C’è una novità per voi, cari lettori: da oggi, ogni martedì, su Cinque Giorni, Elisa Isoardi terrà la sua rubrica “Per Elisa”: un fatto di attualità commentato dalla nota conduttrice di Unomattina.
* * *
Da dieci giorni le immagini dell'inabissamento della Concordia passano nei tg e nei programmi di approfondimento. Immagini drammatiche che i telespettatori hanno imparato a memoria, tanto che per molti ormai la nave dei sogni coricata su un fianco sopra la scogliera è entrata a far parte dello scenario del Giglio.

Domenica sono stati molti i turisti che si sono recati sull'isola per farsi fotografare con la Concordia sullo sfondo: un modo per sentirsi protagonisti di una tragica storia di cronaca che per certi aspetti s'è trasformata in reality, con le testimonianze dei sopravvissuti, il racconto di molti gesti eroici, e soprattutto la telefonata, trasmessa centinaia di volte, tra Schettino e il comandante della capitaneria di porto di Livorno De Falco nella quale quest'ultimo intimava al comandante della Concordia che aveva abbandonatola sua nave, di risalire a bordo.

Quando ho sentito quella conversazione per la prima volta in un servizio del Tg1, ero in cucina a preparare il pranzo: sono rimasta impietrita, il vuoto nello stomaco. Mi è presa una sensazione di angoscia pensando a quegli istanti in cui Schettino era in salvo e tanti stavano ancora lottando per uscire vivi da quella nave. «Non può essere andata così» misono detta, e invece era tutto vero. Mi è tornata alla mente la figura del capitano Smith del Titanic, quello che non ha abbandonato l'imbarcazione e si è preso le sue responsabilità, addirittura affondando a bordo della nave. Un'immagine così lontana da quella di Schettino, che non è tornato sui suoi passi e ha lasciato al proprio destino i tanti ospiti della crociera della quale lui era al comando.


Elisa Isoardi

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Francesco++
view post Posted on 8/2/2012, 00:01




Il secondo articolo.
www.cinquegiorni.it/news.asp?id=6596
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PER ELISA - Quegli anziani abbandonati e il dovere di ascoltarli

Li insultavano, li seviziavano, li derubavano. Accadeva in una casa di riposo a Sanremo, dove malati, anziani e disabili erano denutriti e abbandonati da infermieri-aguzzini in condizioni igienico sanitarie umilianti. A scoprirlo la guardia di finanza: sette le persone arrestate.

Le immagini diffuse dalle fiamme gialle documentano orrori e sevizie inimmaginabili. In Italia esistono 6.715 strutture di accoglienza non legali, un dato impressionante se si pensa che gli anziani una volta erano i capofamiglia, la memoria che si tramanda per generazioni; il pranzo della domenica dalla nonna teneva unita la famiglia, e serviva a far rimanere vivi quei valori che oggi sembrano dimenticati. Possibile che gli anziani non siano più importanti per la nostra società? In fondo il loro ruolo non è cambiato affatto. A cambiare piuttosto siamo stati noi, che non li ascoltiamo più e addirittura li consideriamo un peso.

La fretta di arrivare ci impedisce di ricordare da dove veniamo, mentre sono proprio le tradizioni, tramandate dai nonni, a tenerci legati alle nostre origini. Per questo dovremmo e dobbiamo provare a dedicare loro più tempo di quanto facciamo, ascoltandoli e sostenendoli nelle difficoltà e nei momenti di solitudine. E chissà che alla fine non ci sentiremo meno soli anche noi.

Elisa Isoardi



Il terzo:
www.cinquegiorni.it/news.asp?id=6793
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PER ELISA - Ok il libero mercato ma servono opportunità

La disperata dichiarazione di una mamma, che con la voce spezzata, gli occhi lucidi e il respiro affannato ammette che per far lavorare il figlio sarebbe «disposta a donare un rene». Decine e decine di persone in fila la domenica mattina a Porta Portese pur di accaparrarsi uno spazio e vendere qualcosa. Lenzuola, pentole, tappeti, vasi: tutto va bene per tirare su qualche quattrino. E poi i tanti accalcati davanti alle sedi della Caritas in attesa di un pasto caldo: ex dirigenti e uomini separati fianco a fianco con i senzatetto e gli extracomunitari. Immagini che fanno a pugni con la frase pronunciata dal presidente del Consiglio Monti sul posto fisso, che «non esiste più, è monotono» e che bisogna quindi dimenticarselo. L'intento del premier era lodevole, l'esito si è rivelato discutibile.

Sarebbe bello arrivare a una soluzione di liberalizzazione del mercato del lavoro, da ampliare e rendere più flessibile sulle orme del modello americano, dove nessuno "muore" nello stesso posto in cui ha iniziato a lavorare perchè se ti licenziano esistono tante opportunità per essere riassunto da un'altra azienda. Ma è davvero un modello esportabile così com’è e senza nessuna modifica che lo adatti alle esigenze del nostro Paese? Come facciamo ad avere anche noi un mercato che premi merito e talento? Forse prima di pensare a liberalizzare il lavoro bisognerebbe promuovere lo sviluppo. Altrimenti sarà difficile abbandonare un posto sicuro se non si ha la possibilità concreta di trovarne un altro. Il mercato non è davvero libero se non ci sono sbocchi, prospettive e opportunità. Io ho meno di trent'anni e non so ancora che cosa sarà della mia pensione. Conto su me stessa, il mercato lo sa?

Elisa Isoardi

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Francesco++
view post Posted on 16/2/2012, 06:59




Il quarto articolo di Elisa per Cinquegiorni:

www.cinquegiorni.it/news.asp?id=6994
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PER ELISA - Stasera parte Sanremo. Che sia il festival della canzone (e non della cornice)

Si parte: stasera va in onda il Festival di Sanremo, che quest’anno compie 62 anni ma sembra non dimostrarli affatto.

La scelta dei cantanti di questa edizione è varia e comprende gli emergenti scelti da giuria e pubblico del web, oltre agli immancabili big che si contenderanno la vittoria finale. Tra i quattordici “nomi forti” selezionati ce n’è per tutti i gusti: da Emma Marrone, per la seconda volta sul palco con una canzone sul sociale, alla strana coppia D’Alessio-Bertè, sospesa tra popolare e trasgressivo, passando poi per il raffinato cantautore milanese Eugenio Finardi, Arisa, Samuele Bersani e Chiara Civello, nota in tutto il mondo del jazz ma sconosciuta al grande pubblico.

Al di là degli artisti in gara, però, la curiosità nelle ultime settimane si è focalizzata soprattutto sugli uomini che fanno parte dello show. Di Rocco Papaleo non si sa quale ruolo sarà chiamato a ricoprire. Il grande Adriano Celentano è tanto atteso quanto chiacchierato; lui, che salga sul palco in versione predicatore o nelle vesti dell’uomo dai lunghi silenzi, la sua bella figura l'ha già fatta, donando il compenso della partecipazione in beneficenza. E poi c’è il sempre bravo Gianni Morandi, alla sua seconda edizione e ormai certezza dell’Ariston. Insomma, da stasera si comincia davvero, e a noi non resta che sederci sul divano e gustarci un festival che sarà sicuramente un grande successo. Nella speranza che vinca la canzone e non solo la cornice.

Elisa Isoardi

 
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Francesco++
view post Posted on 21/2/2012, 23:47




Il quinto articolo di Elisa per Cinquegiorni:

www.cinquegiorni.it/news.asp?id=7194
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PER ELISA - Il Festival delle donne (ma non dell’amore)

Nonostante le discussioni sull’assenza di donne a Sanremo, la 62sima edizione del Festival è passata alla storia come una delle più “femminili”, almeno per quanto riguarda il verdetto della gara. Su di un podio colorato solo di rosa sono salite Emma, la vincitrice, Arisa e Noemi, come a dire grinta, passionalità e originalità.

E’ stato interessante seguire la kermesse in prima persona dalla città dei fiori: l'atmosfera che si vive quando si è lì è particolare, sembra di essere parte di un mondo a sè. Per una settimana Sanremo cambia faccia, si trasforma. E si popola gente di ogni tipo: la famigliola che prende le vacanze apposta per lo show, i curiosi a caccia di vip, e poi i tanti cantanti che cercano di incontrare qualche discografico nella speranza di tirare su qualche serata. Gli artisti che partecipano alla gara, invece, sono blindati nei loro alberghi, dai quali escono soltanto per le prove e per la cena. Forse è per questo che negli anni è andato scomparendo il cosiddetto “festival off”, ossia tutto quell’ambaradam che ruota attorno allo spettacolo vero e proprio, come le serate mondane e le feste. L'unico party in questi giorni sanremesi è stato quello di Fargetta.

E con gli “happy hour” sono svaniti anche gli amori, il gossip e tutto quel colore che rende l’atmosfera del festival patinata come gli si addice. Gli ultimi “flirt” sbocciati attorno all’Ariston risalgono ormai a molto tempo fa: ricordate la storia tra Jovanotti e Rosita Celentano o quella di Fiorello con la Falchi? Viste le pesanti polemiche che hanno accompagnato lo show, non sarebbe stato male cambiare argomento e, come una volta, parlare anche un po’ d'amore.

Elisa Isoardi

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Francesco++
view post Posted on 29/2/2012, 06:26




Il sesto articolo di Elisa per Cinquegiorni:

www.cinquegiorni.it/news.asp?id=7394

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PER ELISA - Angelina, Meryl e quelle differenze con l’Italia

Dopo le donne di Sanremo, quelle della notte degli Oscar, dopo Belen, insomma, Angelina Jolie e Meryl Streep. Non so a voi, ma a me guardando in tv lo show di Los Angeles mi è tornato in mente quel gioco della settimana enigmistica. Avete presente il “Trova le differenze”? Consiste nello scoprire un certo numero di piccolissimi dettagli che rendono diversi due disegni apparentemente uguali tra loro. Ecco, se all’Ariston Belen è apparsa con uno strepitoso spacco girofianco che mostrava la ormai celeberrima “farfallina” (e non era il logo della Rai), al Kodak Theatre Angelina Jolie, in versione scollata e "spaccata", ha mostrato una coscia a dir poco vertiginosa. Stavolta però nessun tatuaggio in vista. Trovata la prima differenza.

La seconda è invece in un articolo comparso sul Corriere della Sera domenica scorsa a firma del filosofo francese Bernard Henry Levi, che dedicava una lunga analisi al film "Il paese del latte e del miele", l’opera prima da regista di Angelina Jolie che racconta la guerra in Bosnia scoppiata venti anni fa. Il filosofo descrive la pellicola come una vera opera d'arte. Angelina è passata dunque da interprete di Lara Croft a cineasta. In Italia sarebbe mai successo? Per non parlare dello strepitoso successo ottenuto da Meryl Streep, che l’altra notte ha conquistato il suo terzo Oscar in carriera per il ruolo della premier britannica Margaret Thatcher in “The iron lady”: siamo sicuri che un talento come il suo nel nostro paese sarebbe stato riconosciuto e valorizzato? E soprattutto, in Italia avremo mai un primo ministro donna?

Elisa Isoardi

 
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Francesco++
view post Posted on 17/3/2012, 19:07




Settimo articolo di Elisa per Cinquegiorni:

www.cinquegiorni.it/news.asp?id=7583
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PER ELISA - L’8 marzo e la società (ancora) da educare

S’è consumato questa domenica, a Brescia, l’ennesimo caso di omicidio passionale. L’uomo, Mario, ha freddato a colpi di pistola l’ex moglie e il suo nuovo compagno quando entrambi erano appena scesi dalla macchina per fare rientro a casa. Non pago, è poi andato nell’appartamento di lei e ha ucciso la figlia ventenne, avuta da una precedente relazione, e il fidanzato.

Questo è solo l'ultimo della lunga lista di femmicidi che avvengono in Italia. La media è impressionante: ogni tre giorni una donna viene “giustiziata”. Nel 2006 ne sono morte 101, nel 2010 addirittura 127. Un fenomeno in costante (e preoccupante) crescita che nella maggior parte dei casi è generato da una gelosia e un senso di possesso a dir poco disumani. Anche il governo s’è occupato della questione con la legge sullo stalking e le tante campagne per divulgarla, ma non basta ancora. Le donne spesso non hanno il coraggio di denunciare le minacce, i soprusi e le violenze che subiscono, spesso per paura ma anche per cercare di salvare il concetto della famiglia.

Giovedì sarà la giornata internazionale della donna, la festa che celebra le conquiste sociali, politiche ed economiche ottenute dal gentil sesso dal 1911, anno della prima celebrazione della ricorrenza. Il mio augurio è che prima o poi si possa rieducare la società iniziando a riconoscere appieno il ruolo della donna - che è moglie, madre e compagna - nel contesto famigliare così come in quello lavorativo. Nella speranza di non dover più pagare la colpa di essere semplicemente donne. Auguri!

Elisa Isoardi

Ottavo articolo:

www.cinquegiorni.it/news.asp?id=7774
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PER ELISA - La banalità del male in cronaca

L'ennesimo delitto, l'ennesimo fatto di sangue. Stavolta in provincia di Perugia, a Ramazzano, dove la scorsa settimana Luca Rosi, 38enne con la passione per il calcio, è stato brutalmente picchiato e poi ucciso con quattro colpi di pistola mentre tentava di difendere la propria ragazza dalla banda di malviventi entrata nella villetta dei genitori per mettere a segno una rapina.

Una storia che colpisce e fa inorridire e che gli inquirenti sembrano mettere in relazione con un'altra rapina, avvenuta a febbraio poco distante, a Resina, nel corso della quale una sudamericana di 54 anni era stata violentata. Fatti che fanno ancora una volta riflettere sulla natura gratuita della violenza, sulla banalità del male, direbbe Annah Arendt, che trasforma un ladro in uno stupratore e in un assassino.

Ricordate la storia di Erika e Omar, che uccisero a coltellate la madre e il fratellino di lei? E quella delle tre amiche che massacrarono una suora per gioco, per vedere l'effetto che fa? O ancora la vicenda di Piero Maso, che uccise a badilate i genitori per mettere le mani sui loro soldi? Vicende lontane nel tempo e nello spazio ma che non smettono di inquietare a distanza di anni. Scene da Arancia Meccanica che purtroppo non fanno parte di un film e che dimostrano, se ancora ce ne fosse bisogno, che il male non conosce confini.

Elisa Isoardi

 
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Francesco++
view post Posted on 1/4/2012, 21:20




Il nono articolo:

www.cinquegiorni.it/news.asp?id=8155
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PER ELISA - Il Gf perde pubblico ma il modello resiste

Fra sei giorni le luci del Grande Fratello si spegneranno nuovamente. Il reality di Canale 5 è passato dal record di ascolti raggiunto durante la sua quarta edizione (38% di share e 9 milioni di telespettatori) al picco negativo registrato proprio quest’anno, con un calo di oltre 15 punti percentuali e la puntata “flop dei flop” in concomitanza con lo show su Rai Uno di Fiorello Il più grande spettacolo dopo il week end, che riuscì a distanziare il Gf di circa 6 milioni di spettatori ottenendo un audience da guinness del 39%. Eppure, nonostante il calo di ascolti, il programma sta comunque portando a compimento il suo dodicesimo anno consecutivo di messa in onda.

Una volta le trasmissioni che avevano una vita così lunga erano quelle come Fantastico, condotte da personaggi del calibro di Raffaella Carrà o Corrado circondati da ballerini ricchi di talento e comici e con qualcosa da dire. Oggi chi guarda la tv è figlio della tv stessa. Basta fare i conti: un ventenne segue il Grande Fratello perché ha cominciato a guardarlo quando aveva otto anni, ed è praticamente cresciuto con quel modello di tv e quei protagonisti. Negli anni Settanta c’era l’ombelico della Carrà che faceva scalpore; quarant’anni fopo la tv sforna invece “personaggi in cerca d'autore" che aspirano alla notorietà senza fatica. Modelli di televisione diversi per epoche diverse. Quel che resta uguale è l’identificazione tra spettatore e programma.

Elisa Isoardi

 
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Francesco++
view post Posted on 9/5/2012, 18:57




Altri articoli di Elisa per Cinquegiorni:

www.cinquegiorni.it/news.asp?id=8319
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PER ELISA - La guerra in Bosnia vent’anni dopo

Nell’aprile 1992 esplose la guerra in Bosnia: un conflitto andato in scena praticamente dietro l'angolo, a venti minuti di volo dalle coste italiane, e alla cui origine ci sono ragioni di potere, non certo motivi etnici o religiosi come ci venne fatto credere. Sarebbe durato tre anni e avrebbe causato la morte di decine di migliaia di innocenti e la distruzione di chiese, moschee, ponti, ferrovie, insomma di intere città.

Giovedì Uno Mattina ricorderà quei giorni spaventosi e l'assedio di Sarajevo, città martire, che venne circondata e bombardata dalle truppe serbe per oltre mille giorni: un assedio più lungo di quello subìto da Stalingrado durante la seconda guerra mondiale, nel cuore d'Europa. Solo nella capitale. In quei mille giorni, oltre duemila bambini morirono per mano dei cecchini e delle granate. Gli accordi di Dayton, nel 1995, siglarono una pace “fredda”, che a due decenni di distanza da quella primavera di sangue determinano la presenza ancora oggi delle truppe della coalizione internazionale in Bosnia.

Noi ricorderemo quei drammatici eventi spostando una parte della trasmissione (che sarà interamente dedicata al ventennale dello scontro) nella capitale della Bosnia. Franco Di Mare sarà in costante collegamento dalla sede della televisione di stato di Sarajevo dove avrà numerosi ospiti. Anche io in studio, a Saxa Rubra, avrò molti ospiti con i quali ragionare sui motivi che spinsero un popolo che sembrava unito a una guerra fratricida che ha causato tante vittime e tanto dolore. Le ragioni dell'odio sono tuttora sepolte sotto la cenere. E quella guerra alle porte di casa nostra parla ancora a noi tutti.

Elisa Isoardi

www.cinquegiorni.it/news.asp?id=8640
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PER ELISA - La disperazione di Paolo: «Non tornerò in India»

Mai più. Non tornerò mai più in India». A telecamere spente, dopo l’intervista appena concessa ai microfoni di Uno Mattina - per la prima volta in Rai - Paolo Bosusco racconta del suo rapimento a opera dei guerriglieri maoisti in India. Non è la paura a tenerlo lontano dal Paese in cui ha trascorso gli ultimi 22 anni della sua vita. Il fatto è che il governo indiano, dopo il rapimento avvenuto nelle foreste dell’Orissa, ha deciso di chiudere ogni attività turistica nell'area. «Non ho più lavoro da quelle parti», e mentre lo dice, gli occhi gli si velano per la commozione.

Paolo Bosusco era stato rapito il 14 marzo scorso mentre con il compagno di trekking, Claudio Colangelo, si stavano bagnando in un fiume. «Pensavamo a cacciatori tribali, ma quando abbiamo visto che le loro armi non erano vecchi archibugi abbiamo capito», spiega. «Bendati abbiamo camminato per ore nella giungla. Poi siamo arrivati al campo e lì i guerriglieri hanno fatto un referendum tra loro: alcuni volevano ammazzarci subito perché pensavano che fossimo informatori, spie della polizia». Poi hanno capito e sono cominciate le trattative per il rilascio. «Andavo due o tre volte al giorno dal loro capo per chiedergli di rilasciare Claudio, che soffriva la prigionia più di me perché non era abituato alla vita della giungla. Per fortuna mi hanno ascoltato. Voglio dire che mi scuso con tutti quelli che si sono sentiti offesi quando ho affermato che le tre settimane di prigionia sono state come una vacanza. L’ho fatto solo per mio padre: ha 89 anni e mi stava guardando di sicuro in tv. Non volevo si preoccupasse ancora di più. Non so quanto tempo resterà ancora con me».
Elisa Isoardi

www.cinquegiorni.it/news.asp?id=8847
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PER ELISA - Uomini (eroi) contro la mafia

"Io avrei voluto fare il portiere nella vita, il portiere di condominio, per parlare con la gente ed esserle vicino”. Questo è solo uno degli aneddoti su Paolo Borsellino raccontati nel libro “Liberi tutti” di Pietro Grasso. Il procuratore nazionale antimafia, intervistato domenica da Fabio Fazio nella trasmissione Che tempo che fa, ha reso omaggio anche alla figura di Giovanni Falcone, ricordandolo con un accendino d’argento che il giudice gli aveva dato «perché voleva smettere di fumare» e che avrebbe dovuto restituirgli se avesse deciso di ricominciare. «Purtroppo l'accendino ce l’ho ancora io e un giorno spero di poterglielo ridare solo per incontrarlo: è un sogno» ha detto il magistrato, che ha poi puntato i riflettori sulla storia di Giuseppe Francese, il nono giornalista vittima della mafia, che si suicidò dopo aver scoperto e fatto arrestare i responsabili dell’omicidio del padre Mario, cronista giudiziario. “Questo è tutto ciò che potevo fare”, scrisse nel biglietto di addio.

Ricordi che rendono umani uomini diventati eroi e che possono far aprire gli occhi a molti giovani che nella cultura mafiosa sono cresciuti. Proprio come un ragazzo che conosco: Alessandro Gallo, figlio di uno scissionista del clan di Lauro, che dopo un'infanzia trascorsa a Napoli, a 18 anni si è trasferito a Bologna per frequentare il DAMS. Ora scrive, organizza lezioni di legalità nelle scuole andando contro i “valori” di un’intera famiglia, la sua, nella speranza di sconfiggere quel cancro chiamato mafia.

Elisa Isoardi

www.cinquegiorni.it/news.asp?id=9099
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PER ELISA - La tv che imita se stessa. Il successo di “Tale e quale show”

All’inizio fu “Re per una notte” con Gigi Sabani. Era il 1994 e sul palco del programma televisivo di Italia 1 salivano fan di cantanti famosi che duellavano imitando i propri idoli. Cinque anni più tardi l’idea fu riproposta dal duo Mike Bongiorno-Helen Hidding che portarono in prima serata "Momenti di Gloria”. Ora la sfida a colpi di imitazione torna sugli schermi tv e stavolta su Rai Uno, con “Tale e quale show”.

Il programma condotto da Carlo Conti ha debuttato lo scorso 20 aprile in prima serata e ha vinto contro Zelig su canale 5 con il 21,84% contro 17,87%. Un successo replicato anche nella seconda puntata. A gareggiare sono i vip: Luisa Corna, Fausto Leali, il comico Raffaele Cirilli, Enzo de Caro e Gloria Guida, tanto per fare dei nomi, che dopo una settimana di studio con l'imitatrice Manuela Aureli, si trasformano e omaggiano artisti del calibro di Luciano Pavarotti, Raffaella Carrà, Elton John e Julio Iglesias. Un’opportunità per artisti affermati che si mettono in gioco spogliandosi della loro individualità e provano a rendersi credibili nei panni di icone dello spettacolo di fama internazionale. E un modo per non prendersi troppo sul serio.

Elisa Isoardi

www.cinquegiorni.it/news.asp?id=9233
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PER ELISA - La mia nuova sfida televisiva Punto su di voi!

"Punto su di te!". Non è una promessa ma il nome del programma che andrà in onda domani in prima serata su Rai Uno. Inizialmente doveva condurlo Pupo, poi sono entrata in corsa io, in seguito è stato assegnato a Paola Perego, che però ha dovuto rinunciare per motivi familiari. E alla fine si è deciso: al timone ci saremo io e Claudio Lippi.

La telefonata è arrivata all’ultimo, una settimana fa: devo dire che è stato un fulmine a ciel sereno (ma un fulmine davvero piacevole). La trasmissione mette in sfida tra loro sei città italiane e i loro abitanti-talenti: c’è chi canta, chi balla, chi fa la breakdance e addirittura chi cerca di entrare in un pallone gigante. Per ogni città ci sarà un padrino o una madrina d'eccezione: Ricki Tognazzi per Milano, Melissa Satta per Cagliari, Biagio Izzo per Napoli, Maria Grazia Cucinotta per Messina, Paolo Conticini per Pisa e Toto Cutugno per La Spezia. A decretare i vincitori saranno il pubblico in studio e una giuria speciale.

L’obiettivo è far emergere quei talenti che non hanno avuto la possibilità di mettersi in mostra, sostenuti dal vip compaesano. In questo caso il vip per me è la Rai, l'azienda che mi ha dato tante possibilità negli anni e che oggi mi mette di fronte a una grande sfida e a una buona opportunità. L'emozione è tanta ma sono sicura che al fianco di un grande personaggio come Claudio Lippi sarà tutto piú semplice... Io punto su di lui. E voi puntate su di me? Vi aspetto mercoledì sera!

Elisa Isoardi

 
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Francesco++
view post Posted on 15/5/2012, 22:54




Il quindicesimo articolo di Elisa per Cinquegiorni:

www.cinquegiorni.it/news.asp?id=9476
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PER ELISA - Lo show della Clerici? Non è stato solo un flirt

È stato solo un flirt? No, direi piuttosto che quello tra il programma di Antonella Clerici, andato in onda su Rai Uno, e il pubblico televisivo è stato un amore cresciuto bene, nonostante gli ascolti che migrano grazie all'offerta sempre più ampia delle reti digitali e quella delle tv satellitari. Lo show del sabato sera di Antonella ha infatti retto nella prima puntata il confronto con Amici di Maria De Filippi, e nell'ultima ha totalizzato 19,55% di share con quasi quattro milioni di telespettatori. Numeri niente male per un programma tutto nuovo, un esperimento rispetto ai talent show dove sono la gara e l'adrenalina a far da padroni e che attirano un pubblico che può permettersi di guardare senza impegnarsi troppo.

Antonella ha puntato su un programma fatto di storie di gente comune, ricordi e sentimenti: lui o lei che tramite una scatola dei ricordi parlano del primo amore o di quel flirt che è rimasto nel cuore nonostante la vita abbia allontanato le persone e diviso le strade. Un modo di far televisione adatto a un pubblico dedito all'ascolto e che se l'è dovuta vedere con gli agguerriti ragazzi della De Filippi, supportati in questa edizione dalle performance dai big delle stagioni precedenti, anche loro in gara. Insomma una sfida quella tra il programma di Antonella e Amici che sembra un Davide contro Golia, ma dalla quale la Clerici è uscita a testa alta! Complimenti per la tenacia! E a proposito di Davide contro Golia: non perdetevi Punto su di te mercoledì in prima serata su Rai Uno. Ce la vedremo con la coppia Fazio e Saviano su La 7: due Golia al prezzo di uno. Ma io punto su di voi!

Elisa Isoardi

 
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Francesco++
view post Posted on 3/6/2012, 06:15




Il sedicesimo articolo di Elisa per Cinquegiorni:

http://www.cinquegiorni.it/news/tragedie_d...menticare-9689/
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Tragedie d'Italia,un weekend da dimenticare

Pensavamo di avere visto tutto», ha scritto sul Corriere della Sera il direttore Ferruccio De Bortoli riferendosi alla morte di Melissa a seguito del terribile attentato compiuto all'istituto Morvillo Falcone di Brindisi. La cronaca internazionale non ci aveva risparmiato esempi sanguinosi del genere, pensate alla strage del liceo di Columbine, in Ohio, o a quella della scorsa estate in Norvegia: oltre novanta studenti uccisi uno a uno da un pazzo nazista. Eppure noi sembravamo sentirci al sicuro, quasi dovessimo essere estranei a questa follia. In questo fine settimana abbiamo perduto la nostra innocenza. Abbiamo scoperto che può succedere anche da noi. E’ stato un weekend da cancellare. Alla tragedia di Brindisi s’è aggiunto pure il terremoto nell’Emilia Romagna. Il segretario cittadino della Lega di Rovato (Brescia) ha scritto sul suo blog che è la Padania che si sta staccando dallo Stivale.

È stato immediatamente espulso dal suo partito. La tv, rispettosa del dolore che colpisce a sud come a nord i suoi figli migliori, per una volta non s’è occupata di politica, nonostante i ballottaggi in corso alle elezioni amministrative. Sembrava non importasse niente a nessuno. Il paese davanti alle tragedie si unisce in rispettoso silenzio. E per una volta anche i palinsesti del piccolo schermo seguono lo stesso, drammatico copione.

 
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Francesco++
view post Posted on 20/6/2012, 23:20




Diciassettesimo e diciottesimo articolo di Elisa per Cinquegiorni:

http://www.cinquegiorni.it/news/le_raviole...famiglie-10044/
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Le raviole di mia nonna e le nuove famiglie

Avrò avuto cinque o sei anni. Arrivavo si e no a poggiare il mento sul tavolo. Nonna Caterina, tirava la sfoglia e nel frattempo tirava su anche me. La mattina faceva la pasta sottile per fare le raviole, che poi sarebbero i ravioli ma che dalle mie parti vengono declinati al femminile.

Io guardavo e imparavo. Mentre faceva la fontanella con la farina mi parlava delle cose della vita. «E tuo padre di qua e tuo fratello di là… Guarda bene come si fa il ripieno, mai mettere troppa carne che l'imbottitura viene secca e pesante». Erano lezioni di famiglia e quella era la mia famiglia. Dopo aver tirato la sfoglia si andava in chiesa e poi di nuovo a casa a cucinare quello che s’era preparato la mattina. Tutti insieme intorno al tavolo grande della cucina, ché la sala da pranzo era riservata per le cerimonie importanti: matrimoni, battesimi o, al massimo, il Natale.

Sono passati almeno vent’anni da allora. Sono queste le immagini che mi sono venute in mente ascoltando il discorso del Papa a Milano, al meeting internazionale sulla famiglia. Parole di apertura anche nei confronti dei separati, in costante aumento nel nostro paese («La Chiesa li accoglie, non devono sentirsi soli»). Il capoluogo lombardo – lo dice l’Istat – ha un numero di single che ormai ha superato quello delle famiglie “tradizionali”. E allora, come non poter riconoscere il diritto di coloro che vivono insieme senza essere sposati per scelta o per divieto? Non costituiscono anche loro un nucleo famigliare? Quanto è cambiato questo concetto negli ultimi tempi. «Fatti suora», mi diceva sempre la nonna, «così non hai problemi». Magari aveva ragione lei.

Elisa Isoardi

http://www.cinquegiorni.it/news/mangiare_b...i_meglio-10197/
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Mangiare bene per sentirsi meglio

"La bellezza salverà il mondo" dice il principe Miškin nell'Idiota di Dostoevskij. Lo ribadisce Oscar Farinetti, inventore di Eataly,in una bella intervista a Gramellini sul quotidiano La Stampa di lunedì. Una convinzione che ha messo in pratica creando un "supermercato" di prodotti di élite italiani e non solo. Giovedì Eataly sarà inaugurato anche a Roma.

Dopo Torino, New York e Tokyo. Il primo esperimento, quello di Torino Lingotto, aperto anni fa, funziona alla grande: si trovano generi alimentari di eccellenza di tutte le regioni Italiane dalla Fontina valdostana, alla Fassona piemontese, passando per il Caciocavallo silano e la Cipolla di Tropea con un pizzico di 'Nduja calabrese, si arriva al Pachino Siciliano. La maggior parte dei prodotti sono stati selezionati da Slow Food, quindi tutti certificati e di qualità. Forse potrebbe far storcere il naso agli affezionati al km 0, ma quando i risultati arrivano anche dall'America (Eataly NY fa 80 milioni di fatturato: 40 in prodotti e 40 in ristoranti) e vediamo il nostro Parmigiano Reggiano, il nostro vino, la nostra carne, le nostre verdure apprezzate da coloro che fino a qualche tempo fa, si nutrivano di fish and chips, non può che inorgoglirci!

Una cosa è certa: sta cambiando la concezione di cibo, siamo sempre più attenti a ciò che mettiamo nel nostro corpo, anziché a quello che mettiamo sul nostro corpo. Stiamo facendo nostro l'invito di Ippocrate: "Fa che il Cibo sia la tua Medicina e che la Medicina sia il tuo Cibo". Se mangiamo bene stiamo meglio. Dopotutto l'Italia è la patria del bello e del buono: la qualità dei nostri prodotti da sempre ci rendono unici al mondo.

 
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Francesco++
view post Posted on 20/7/2012, 22:40




Diciannovesimo articolo di Elisa per Cinquegiorni:

http://www.cinquegiorni.it/news/la_mia_mat...azzi_2_0-10415/
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La mia maturità e quella dei ragazzi 2.0

Non mi ricordo che giorno fosse, forse un lunedì. Ricordo però che mi tremavano le gambe, che avevo il portapenne e il dizionario e che lo stomaco faceva rumori strani nonostante la colazione. Era il giugno del 2001. Io ero l'unica ragazza della mia classe all'istituto tecnico per geometri e quello era il giorno degli esami di maturità.

Prima delle 8 eravamo tutti accalcati davanti alla porta con la paura di capitare al primo banco e non riuscire a sbirciare i bigliettini preparati con cura da un mese. Quasi buttammo giù la prof per accaparrarci il posto migliore. A me toccò il banco centrale, niente male. Le tracce della prova scritta di quell'anno parlavano di Europa e globalizzazione. Io non ne sapevo molto; a 18 anni la mia vita era fatta di tante cose e certo l'Europa non era la preoccupazione principale. Ma andò tutto sommato bene e presi un voto sopra la sufficienza.

Undici anni più tardi, i ragazzi alla prova della maturità ieri se la sono dovuta vedere con il tema sulla crisi e i giovani con riferimenti a Steve Jobs. Una questione che i ragazzi vivranno in prima persona. Fortunatamente le nuove generazioni sono più sveglie rispetto al passato e hanno capito che le cose sono cambiate, che non bisogna più sperare nel posto fisso, quello dei loro genitori, ma che bisogna lottare più di prima per andare avanti. La domanda che mi pongo è se la società è pronta ad accogliere questi giovani pieni di vita e voglia di fare e offrire loro strumenti per realizzarsi. Per ora questo per loro è il primo vero esame della vita, e se è vero, come diceva Eduardo De Filippo, che «gli esami non finiscono mai», io dico: forza ragazzi, è solo l'inizio!

Elisa Isoardi

 
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Francesco++
view post Posted on 31/7/2012, 22:14




Nuovo articolo:

http://www.cinquegiorni.it/news/dante_beni..._seguire-11046/

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Dante, Benigni e l’esempio da seguire

Martin Luther King, Berlusconi, i suicidi, Ghandi, l'amore e Gesù. Tutto in una notte. La notte di Roberto Benigni. Venerdì scorso l'attore toscano ha ricominciato la sua avventura live con "Tutto Dante" in piazza Santa Croce a Firenze, proprio sotto la statua del grande poeta fiorentino («Leggere la Divina Commedia con lui dietro le spalle è un po' come compilare la denuncia dei redditi con Monti che ti guarda», ha scherzato).

L'evento, che si concluderà il 6 agosto, è ripartito con la lettura del XI canto dell'Inferno, quello che racconta il girone di chi si è macchiato di violenza contro gli altri, contro se stesso o contro Dio. Io ero lì ad assistere e quando ho visto Roberto entrare in scena al passo della sua tipica marcetta sulla colonna sonora della Banda del Pinzimonio di Nicola Piovani, devo confessare che ho provato un brivido: come fa un uomo così mingherlino a rubare la scena, l'attenzione di tutti e a regalarti dolcemente emozioni anche se non ha ancora aperto bocca? mi sono chiesta.

Dopo l'ironia sull'annunciata ricandidatura a premier di Berlusconi, Benigni comincia a recitare e a commentare gli immortali versi danteschi, ponendo l'accento sull'abiezione degli usurai, che Dante ha voluto punire persino più degli assassini e dei suicidi; bellissimo il riferimento al Vangelo e alle parole di Gesù: "Ama il prossimo tuo come te stesso". E io mi sono domandata: "Come si fa a ad amare una persona se prima non provi amore per te stesso?".

Una considerazione che m'è rimasta dentro a lungo dopo la conclusione della serata, sollecitata dagli esempi esistenziali che Roberto ha portato sul palco: Martin Luther King, Ghandi, lo stesso Gesù, uccisi proprio a causa di quell'amore gratuito per gli altri che nel corso della loro vita hanno saputo regalare. Esempi che guardandomi intorno non riesco a rintracciare: non nella politica, non nella società civile. Gli eroi positivi sono scomparsi forse per mancanza di coraggio, perché per darsi completamente senza chiedere nulla in cambio, nella vita pubblica come in quella privata, c'è bisogno di coraggio, il coraggio più grande. E allora forse gli eroi positivi bisogna scovarli non più nei politici, nelle autorità morali o istituzionali, ma fra la gente comune, fra i tanti - perché sono tanti - che ogni giorno sono ancora capaci di mettere da parte se stessi per dare amore a qualcun altro: un figlio, un amico, uno sconosciuto. A loro bisogna guardare come esempio.

Elisa Isoardi

 
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Francesco++
view post Posted on 3/10/2012, 19:27




Nuova stagione di Elisa per Cinquegiorni:

http://www.cinquegiorni.it/news/pronto_raf..._c_e_piu-12118/
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“Pronto Raffaella”, la tv che non c’è più

Raffaella Carrà con un vestito floreale dai toni sgargianti cantava e ballava la sigla di "Pronto Raffaella". Era l'ottobre del 1983. Mia mamma se la ricorda come fosse ora: «Raffaella stava seduta al tavolo con le spalline enormi che si portavano in quegli anni e il suo vestito a pois. Come ci vestivamo! - mi racconta mia mamma -. Tu eri appena nata e non sai quanta compagnia mi teneva, rispondeva al primo squillo dal telefono verde e diceva con il sorriso e quel suo modo di scuotere il caschetto biondo: "pronto Raffaella". Quel programma riempiva. Con Raffaella la gente parlava, scriveva lettere, lei intervistava personaggi e gente comune, poi si giocava! Il mitico gioco dei fagioli».

Quel programma faceva 14 milioni di persone al giorno. Un vero e proprio boom! Pochi giorni fa è mancato Brando Giordani uno degli ideatori di quel programma e di altri, come Odeon, il primo infoteinment della tv, antesignano di Uno mattina, di Italia sera, che diede il via ai preserali, fino ad arrivare a Carramba che sorpresa. «Con lui se ne va un pezzo di storia della televisione italiana» hanno titolato i giornali all'indomani del decesso. Ed è vero.

Certo oggi l'intrattenimento è cambiato, l'offerta è vasta e varia, la Rai da tre canali è passata a circa 14, Mediaset idem. Tuttavia sulle reti principali si ha quasi paura di sperimentare, di creare nuovi programmi come si faceva una volta, e si punta sui format, programmi che arrivano dall'estero, già sperimentati quindi su carta sicuri, poi riadattati ai gusti alla cultura del nostro paese: Grande Fratello e L'isola dei famosi per fare due esempi famosi. Il risultato è l'omologazione dell'intrattenimento ma non solo. Con gli autori, che poi sono i creativi, quelli come Brando, che devono limitarsi ad "arrangiare" e i conduttori, quelli che dovrebbero personalizzare il programma come Raffaella, che devono limitarsi a condurre. Insomma un cane che si morde la coda.

Elisa Isoardi

 
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35 replies since 24/1/2012, 00:06   526 views
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